I TUTORI DI ARTO INFERIORE SONO DEI DISPOSITIVI DESTINATI A VICARIARE UNA FUNZIONE MOTORIA DEFICITARIA.

In passato questo tipo di ausili era destinato soprattutto a soggetti affetti dalla poliomielite, malattia virale che colpisce i neuroni del midollo spinale che controllano i muscoli.

Grazie a Sabin e Salk la poliomielite che mieteva milioni di vittime nel mondo, oggi questa malattia non è più, almeno nelle nazioni industrializzate, causa di deficit motori nell’arto inferiore.

Oggi i tutori per arto inferiore sono destinati a deficit motori legati a patologie neuro-muscolari più o meno frequenti a diverse eziopatogenesi.

Il mondo dei tutori di arto inferiore è stato per anni dominato da dispositivi di sostegno metallico utilizzanti dispositivi di protezione e contenimento in cuoio e pellami.

La meccanica articolare era vicariata da apparecchi che mimavavano il movimento di un’articolazione ovvero la stabilizzavano laddove una data patologia determinava un’insufficienza di muscoli a questa funzione destinati.

Questo tipo di tutori, attualmente ancora molto diffusi, pure essendo necessari a garantire un buon livello di autonomia e partecipazione alla vita sociale, è caratterizzato da un un elevato impatto sia in termini estetici che in termini di accettazione da parte del paziente.

Un altro problema è determinato dal notevole peso di questi apparecchi.

Nuova frontiera

Negli ultimi decenni l’utilizzo di resine acriliche o epossidiche, delle fibre di carbonio hanno reso possibile la realizzazione di dispositivi notevolmente più leggeri e volumetricamente ed esteticamente più accettabili.

Ma il salto evolutivo più eclatante è stato determinato dalla applicazione a questo mondo della meccatronica che permette di dotare gli attuali tutori di articolazioni capaci di controllare il movimento sia la fase statica che dinamica, con una tecnologia unica a sensori.

La nostra spedizione a Budrio, presso le officine della Otto Bock Italia S.r.l, in due corsi, uno a maggio e uno a settembre, ci ha permesso di avvicinarci alle tante novità in termini di apparecchiature meccanotroniche, nuovi materiali, tali, per esempio, da poter creare addirittura tutori o protesi da bagno o rendere più gradevoli a vedersi questo tipo di ausili.

Esperienza

Oltre ad essere stato un importante momento formativo ed informativo, la partecipazione a questi due corsi è stata per noi partecipanti anche un momento di piacevole incontro con colleghi di altre realtà, ma soprattutto con la buonissima tradizione culinaria Emiliana.

Siamo infatti tornati al lavoro pieni di entusiasmo e voglia di realizzare cose utili e belle per le persone che si affidano al nostro lavoro per godere di una migliore autonomia nella vita quotidiana e nella partecipazione alla vita sociale.

Dott. Francesco Paolo Formisano